Care lettrici e cari lettori,
in questi giorni, mossa dall’indignazione per la situazione farraginosa e inaccettabile nella quale si trovano le donne in generale -dalla pandemia in particolare- ho deciso di scrivere una lettera al nostro Premier per chiedergli di attuare i diritti che ci riguardano sul piano concreto e quotidiano.
Sono e siamo tutte stanche di vivere in un Paese che non rispetta la nostra personalità, i nostri piani di vita e ci costringe ad abbandonare il lavoro, a chiuderci in casa con i figli, a loro volta incatenati allo schermo del computer a causa della D.a.d., oppure a occuparci delle persone fragili della famiglia, o ancora a rinunciare alla formazione e all’università, perché l’economia è crollata.
Nel corso di ogni evento critico dell’umanità, il prezzo più alto è stato pagato dalle donne, come se, sul nostro corpo, dovessero svolgersi tutte le battaglie: politiche, economiche, belliche, sanitarie, familiari, filosofiche e psicologiche.
Non è questo il modo in cui vogliamo vivere.
Ascoltando me stessa e le donne che fanno parte della mia geografia, ho stilato una lista di azioni concrete di cui il nostro governo deve occuparsi immediatamente.
Il link per leggere la lettera e firmare è il seguente:
Tra un mese invierò la lettera e le firme al Premier Draghi.
Più siamo, più possibilità avremo di emergere sulla scrivania del capo del governo, perciò agiamo compatte e compatti.